STEFANO BECAGLI
Psicologo Clinico e dello Sport
Biofeedback e Neurofeedback per migliorare la prestazione sportiva
Ogni
stimolo,
ogni
situazione
scaturisce
in
noi
una
risposta
a
livello
fisiologico,
mentale
ed
emozionale.
Questa
risposta
influenza
il
nostro
modo
di
agire,
di
pensare,
il
nostro
gesto
tecnico.
Cosa
accadrebbe
se
avessimo
più
consapevolezza
di
quello
che
ci
accade?
Cosa
accadrebbe
se
riuscissimo
volontariamente ad influenzare queste risposte?
Il
biofeedback
è
uno
strumento
collaudato
che
permette
agli
atleti
di
comprendere
cosa
accade
al
proprio
corpo
a
livello
psicofisiologico,
nelle
situazioni più diverse. Ma non solo: permette di imparare ad influenzare le risposte del nostro organismo e di esercitarne un controllo diretto.
L’atleta
può
osservare,
attraverso
lo
schermo
del
computer,
il
funzionamento
di
determinati
parametri
fisiologici
che
contraddistinguono
lo
stato
di
attivazione dell’organismo:
•
temperatura periferica
•
conduttanza elettrica della pelle
•
dilatazione dei vasi sanguigni
•
tensione muscolare
•
attività respiratoria
•
frequenza cardiaca
•
variabilità cardiaca
•
attività mentale (
neurofeedback)
Nello
sport
è
importante
che
lo
sportivo
abbia
coscienza
del
maggior
numero
possibile
di
processi
corporei.
Per
raggiungere
questa
coscienza
è
molto utile l’utilizzo di
Biofeedback.
REGOLAZIONE DELL’ATTIVAZIONE
Ogni
sportivo
ha
una
cosiddetta
“
zona
di
funzionamento
ottimale
”.
Con
questo
si
intende
un
determinato
campo
di
tensione
o
di
attivazione
che
permette
la
prestazione
migliore.
La
maggior
parte
degli
atleti
si
trovano
in
questa
zona
durante
l’allenamento.
Durante
una
competizione
però,
a
causa di una produzione supplementare di ormoni, si verifica una “ipertensione” o iperattivazione e così una prestazione insoddisfacente.
RIDUZIONE DELL’ANSIA AGONISTICA
Allo
scopo
di
ottenere
una
desensibilizzazione
sistematica,
lo
sportivo
viene
condotto
in
determinate
situazioni
agonistiche
caratterizzate
da
ansia,
tramite
immagini
o
sequenze
video.
Grazie
all’impiego
di
tecniche
di
rilassamento
e
alla
derivazione
dei
relativi
parametri
(respirazione,
polso,
tensione
muscolare,
valore
di
conduttanza
cutanea),
l’ansia
viene
ridotta
e
eventualmente
la
situazione
connotata
da
ansia
viene
risolta.
La
logica
conseguenza è un aumento della prestazione agonistica.
RIABILITAZIONE DOPO INFORTUNI
Anche
in
questo
caso
è
opportuno
in
primo
luogo
un
training
di
rilassamento.
D’altra
parte,
l’impiego
di
Biofeedback
aiuta
gli
sportivi
anche
a
riacquistare
il
controllo
della
muscolatura,
a
dirigere
in
modo
più
corretto
l’impiego
della
forza
o
a
creare
una
tensione
muscolare
equilibrata
in
entrambe le parti del corpo. È inoltre possibile ridurre un’eventuale paura di nuovi infortuni.
OTTIMIZZAZIONE DEL RECUPERO
Come
supporto
in
misure
di
rigenerazione
attive
e
passive.
Lo
sportivo
impara
a
rilassare
i
muscoli
più
rapidamente
e
in
modo
migliore
e
a
liberare
la
mente.
L’efficacia
delle
misure
di
recupero
viene
così
aumentata
È
possibile
un
allenamento
sportivo
più
intenso
e
gli
effetti
desiderati
(miglioramento della performance) vengono raggiunti più velocemente.
ACQUISIZIONE DELLA TECNICA
Un’attivazione
scorretta
conduce
nella
maggior
parte
dei
casi,
direttamente
o
indirettamente,
a
un
calo
della
prestazione,
dato
che
l’atleta
non
si
sente
fisicamente
a
suo
agio.
Con
un
training
Biofeedback
dei
parametri
respirazione,
polso,
tensione
muscolare
e
valore
di
conduttanza
cutanea,
lo sportivo riesce a rintracciare tensioni indesiderate, scopre movimenti non economici e può influenzarli e modificarli nella direzione desiderata.
COME “SPIA SUL CRUSCOTTO”
Sedute
regolari
di
Biofeedback
forniscono
un
quadro
del
rapporto
tra
carico
e
recupero.
Se
il
carico
è
eccessivo
e
il
recupero
non
più
sufficiente,
si
osservano
modifiche
nei
parametri
che
indicano
sovrallenamento
(overtraining).
Fanno
parte
di
queste
modifiche
per
es.
scarso
assorbimento
di
ossigeno,
polso
a
riposo
aumentato,
tensione
muscolare
aumentata,
modifiche
nella
curva
del
respiro
e
capacità
di
rilassamento
solitamente
ridotta.
Neurofeedback
Il
Neurofeedback,
noto
anche
come
EEG
Biofeedback,
è
uno
strumento
che
permette
all’atleta
di
modificare
le
onde
cerebrali.
Questo
tipo
di
strumentazione
è
stata
usata,
e
si
usa
tutt’ora,
anche
nel
campo
della
cura
e
della
ricerca
medica.
I
progressi
ottenuti
grazie
alle
numerose
ricerche
e
allo
sviluppo
e
potenziamento
degli
strumenti
utilizzati,
hanno
permesso
l’utilizzo
anche
nel
contesto
della
preparazione
mentale
degli
atleti.
Il
Neurofeedback
è
ritenuto
pertanto,
come
una
strategia
che
consente
al
cervello
di
potenziare
e
migliorare
tutte
quelle
componenti
che
sono
connesse alla concentrazione e al controllo fisiologico ed emotivo.
La strumentazione utilizzata consente di agli atleti di potenziare:
•
Decision making
•
Tempi di reazione
•
Rilassamento
•
Abilità di concentrazione
•
Attenzione
Modalità di utilizzo su campo
Il
Biofeedback
ed
il
Neurofeedback,
possono
essere
anche utilizzati durante l’attività sportiva su campo.
A
seconda
della
disciplina
sportiva
è
possibile
creare
delle
sedute
di
allenamento
per
specifici
gesti tecnici.
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