I bambini ci parlano

Nella  

società  

odierna  

è  

già  

approvata  

l'influenza  

e  

la  

varietà  

degli  

stress  

cui  

è  

soggetta  

la  

persona.  

Molte  

volte,  

però,  

si  

reputa  

che  

gli  

stress

interessino  

solamente  

gli  

individui  

adulti,  

sebbene  

moltissime  

certezze  

scientifiche  

diano  

prova  

che  

ugualmente  

i  

bimbi  

sono  

esposti  

allo  

stress.  

In

confronto  

alle  

persone  

adulte,  

i  

bambini  

sono  

specialmente  

esposti  

perché  

sono  

maggiormente  

sensibili  

alle  

modifiche  

e  

non  

hanno  

ancora  

facoltà

e  

strumenti  

abbastanza  

sviluppate  

per  

affrontare  

quelle  

situazioni  

che  

provocano  

stress,  

i  

così  

definiti  

stressors.  

In  

aggiunta,  

in  

particolar  

modo  

i

più  

piccoli,  

possono  

avere  

problemi  

a  

comunicare  

bene  

le  

proprie  

sensazioni,  

chiedendo  

sostegno.  

I  

sintomi  

e  

i  

segnali  

di  

stress  

possono  

cambiare

con  

gli  

anni  

e  

la  

fase  

del  

ciclo  

di  

vita

  

che  

sta  

vivendo  

il  

bimbo.  

Più  

il  

bambino  

è  

piccolo  

più  

grande  

è  

la  

complessità  

per  

i  

genitori  

a  

individuare  

le

manifestazioni di stress, dato che i sintomi posso essere aspecifici e possono essere imputati ad altri motivi.

Il  

modo  

di  

adeguarsi  

ai  

diversi  

stressors  

cambia  

da  

bimbo  

a  

bimbo.  

In  

proposito  

siamo  

in  

grado  

di  

tenere  

presente  

certe  

determinanti:  

si  

è  

già  

fatta

menzione  

dell'età  

del  

bambino  

e  

della  

fase  

del  

ciclo  

di  

vita  

che  

sta  

vivendo  

bensì  

similmente  

rilevanti  

sono  

la  

circostanza  

in  

cui  

si  

origina  

lo  

stress

(acuto o cronico), la sua intensità, la reazione degli adulti di riferimento nell'affrontare la situazione stressante. 

Episodi  

traumatici  

tipicamente  

critici  

e  

ostili,  

come  

per  

esempio  

incidenti  

stradali,  

eventi  

atmosferici,  

attacchi  

da  

parte  

di  

animali,  

violenze  

patite  

o  

a

cui  

ci  

assiste,  

abusi  

sessuali,  

costituiscono  

situazioni  

stressanti  

intense  

che  

possono  

portare  

a  

importanti  

effetti  

per  

il  

bimbo  

e  

che  

compongono  

un

quadro clinico che prende il nome di

sindrome post-traumatica

.

Da 0 a 3 anni

Se  

un  

bimbo  

piccolo  

affronta  

una  

situazione  

stressante  

(ostilità  

familiari,  

inserimento  

all'asilo  

nido),  

diventa  

nervoso,  

piange  

con  

facilità  

e  

spesso  

o

si  

chiude  

in  

se  

stesso,  

divenendo  

poco  

disposto  

a  

farsi  

coinvolgere  

in  

attività  

ludiche  

con  

altri  

bambini  

o  

con  

i  

familiari.  

Frequentemente  

ha  

disturbi

del  

sonno  

e  

palesa  

ansia  

da  

separazione.  

In  

differenti  

situazioni  

il  

bimbo  

diventa  

inappetente,  

rifiuta  

il  

cibo  

oppure  

diventa  

parecchio  

esigente  

nelle

scelte e cala di peso.

Da 4 agli 11 anni

In  

tale  

lasso  

di  

tempo  

i  

bambini  

sono  

in  

grado  

di  

palesare  

il  

loro  

malessere  

con  

condotte  

regressive,  

come  

ad  

esempio  

casi  

di  

enuresi  

notturna,

capricci  

e  

scatti  

di  

aggressività.  

In  

tali  

situazioni  

i  

genitori  

di  

frequente  

reagiscono  

in  

maniera  

negativa,  

senza  

catturare  

i  

segnali  

per  

mezzo  

dei  

quali

il   

bimbo   

sollecita   

il   

loro   

sostegno.   

Nel   

corso   

della   

frequenza   

a   

scuola,   

una   

situazione   

di   

stress   

può   

dare   

origine   

ad   

un   

abbassamento   

del

rendimento,   

bassa   

concentrazione,   

iperattività   

e   

distraibilità,   

tali   

sintomi   

possono   

essere   

incompresi   

e   

definiti   

come   

manifestazione   

di   

una

condizione  

clinica  

specifica  

e  

primaria,  

chiamata  

ADHD  

(Attention  

Deficit/Hyperctivity  

Disorder).  

In  

tali  

circostanze  

è  

fondamentale  

rivolgersi  

a  

uno

specialista per eludere diagnosi errate.

Preadolescenza e oltre

L'adolescenza  

è  

una  

fase  

peculiarmente  

intricato  

e  

impetuoso  

nel  

corso  

della  

quale  

i  

ragazzi  

sono  

alla  

ricerca  

della  

propria  

identità  

e  

delle  

propria

indipendenza.  

Nel  

corso  

di  

tale  

complesso  

lasso  

di  

tempo  

conflitti  

intrapsichici  

e  

pressioni  

esercitate  

dal  

contesto  

ambientale  

esterno  

fanno  

si  

che  

il

livello  

di  

stress  

del  

ragazzo  

si  

amplifica  

  

in  

maniera  

esponenziale.  

In  

tali  

situazioni  

l'adolescente  

può  

manifestare  

comportamenti  

devianti  

sino  

a

giungere   

all'abuso   

di   

sostanze   

stupefacenti   

e   

alcol.   

In   

differenti   

circostanze,   

momenti   

protratti   

di   

stress   

possono   

causare   

inoltre   

maggiore

ipersensibilità alla

depressione

.

Bimbi di ogni età

In  

età  

scolastica,  

maggiormente  

nella  

fase  

della  

preadolescenza,  

circostanze  

stressanti,  

che  

si  

protraggono  

nel  

tempo,  

possono  

far  

insorgere

problemi  

fisici  

come  

fastidi  

addominali,  

cefalea,  

dolori  

muscolari,  

astenia,  

insonnia

.  

In  

qualsiasi  

situazione  

è  

fondamentale  

non  

trascurare  

tali

sintomi,  

scartando  

eventuali  

origini  

organiche  

e,  

se  

un'origine  

specifica  

non  

è  

accertabile,  

esaminare  

le  

situazioni  

ambientali  

e  

l'esistenza  

di

eventuali stressors.

La funzione dei genitori

Consentire  

e  

appoggiare  

il  

bimbo  

a  

manifestare  

i  

propri  

stati  

d'animo,  

sostenendolo  

a  

capirle  

è  

molto  

importante,  

come  

anche  

ascoltare,

  

sprovvisti

di  

pregiudizi,  

quello  

che  

racconta,  

dando  

prova  

di  

essere  

attenti  

e  

disponibili  

in  

merito  

ai  

suoi  

dubbi,  

pure  

se  

si  

possiede  

una  

differente  

sensazione

della  

concreta  

consistenza  

dei  

possibili  

stressors.  

La  

sensibilità  

all'ascolto  

e  

la  

complicità  

emotiva  

danno  

origine  

alle  

opportune  

premesse  

  

per

comprendere   

la   

difficoltà   

e   

trovare   

una   

soluzione,   

e   

condurre   

rendendo   

complice   

il   

bambino   

nelle   

scelte   

più   

appropriate.   

Se   

la   

situazione

stressante è critica e non presenta via d'uscita o se è tipicamente denso il grado di angoscia, ci si deve

rivolgere ad uno specialista

.

STUDIO MILANO 3 Riceve su appuntamento DOTT. STEFANO BECAGLI Piazza Marco Polo 1A Basiglio Milano 3 (Palazzo dei Cigni) E’ possibile richiedere un appuntamento ai seguenti contatti: Telefono: 349 3810997 e-mail: info@stefanobecagli.it
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I bambini ci parlano

Nella  

società  

odierna  

è  

già  

approvata  

l'influenza  

e

la  

varietà  

degli  

stress  

cui  

è  

soggetta  

la  

persona.

Molte    

volte,    

però,    

si    

reputa    

che    

gli    

stress

interessino     

solamente     

gli     

individui     

adulti,

sebbene   

moltissime   

certezze   

scientifiche   

diano

prova  

che  

ugualmente  

i  

bimbi  

sono  

esposti  

allo

stress.  

In  

confronto  

alle  

persone  

adulte,  

i  

bambini

sono      

specialmente      

esposti      

perché      

sono

maggiormente   

sensibili   

alle   

modifiche   

e   

non

hanno   

ancora   

facoltà   

e   

strumenti   

abbastanza

sviluppate   

per   

affrontare   

quelle   

situazioni   

che

provocano   

stress,   

i   

così   

definiti   

stressors.   

In

aggiunta,    

in    

particolar    

modo    

i    

più    

piccoli,

possono  

avere  

problemi  

a  

comunicare  

bene  

le

proprie  

sensazioni,  

chiedendo  

sostegno.  

I  

sintomi

e   

i   

segnali   

di   

stress   

possono   

cambiare   

con   

gli

anni  

e  

la  

fase  

del  

ciclo  

di  

vita

  

che  

sta  

vivendo  

il

bimbo.  

Più  

il  

bambino  

è  

piccolo  

più  

grande  

è  

la

complessità    

per    

i    

genitori    

a    

individuare    

le

manifestazioni  

di  

stress,  

dato  

che  

i  

sintomi  

posso

essere   

aspecifici   

e   

possono   

essere   

imputati   

ad

altri motivi.

Il  

modo  

di  

adeguarsi  

ai  

diversi  

stressors  

cambia

da  

bimbo  

a  

bimbo.  

In  

proposito  

siamo  

in  

grado  

di

tenere  

presente  

certe  

determinanti:  

si  

è  

già  

fatta

menzione  

dell'età  

del  

bambino  

e  

della  

fase  

del

ciclo   

di   

vita   

che   

sta   

vivendo   

bensì   

similmente

rilevanti  

sono  

la  

circostanza  

in  

cui  

si  

origina  

lo

stress   

(acuto   

o   

cronico),   

la   

sua   

intensità,   

la

reazione  

degli  

adulti  

di  

riferimento  

nell'affrontare

la situazione stressante. 

Episodi    

traumatici    

tipicamente    

critici    

e    

ostili,

come    

per    

esempio    

incidenti    

stradali,    

eventi

atmosferici,  

attacchi  

da  

parte  

di  

animali,  

violenze

patite     

o     

a     

cui     

ci     

assiste,     

abusi     

sessuali,

costituiscono   

situazioni   

stressanti   

intense   

che

possono  

portare  

a  

importanti  

effetti  

per  

il  

bimbo

e  

che  

compongono  

un  

quadro  

clinico  

che  

prende

il nome di

sindrome post-traumatica

.

Da 0 a 3 anni

Se   

un   

bimbo   

piccolo   

affronta   

una   

situazione

stressante  

(ostilità  

familiari,  

inserimento  

all'asilo

nido),   

diventa   

nervoso,   

piange   

con   

facilità   

e

spesso  

o  

si  

chiude  

in  

se  

stesso,  

divenendo  

poco

disposto  

a  

farsi  

coinvolgere  

in  

attività  

ludiche  

con

altri  

bambini  

o  

con  

i  

familiari.  

Frequentemente  

ha

disturbi  

del  

sonno  

e  

palesa  

ansia  

da  

separazione.

In      

differenti      

situazioni      

il      

bimbo      

diventa

inappetente,    

rifiuta    

il    

cibo    

oppure    

diventa

parecchio esigente nelle scelte e cala di peso.

Da 4 agli 11 anni

In  

tale  

lasso  

di  

tempo  

i  

bambini  

sono  

in  

grado  

di

palesare     

il     

loro     

malessere     

con     

condotte

regressive,   

come   

ad   

esempio   

casi   

di   

enuresi

notturna,  

capricci  

e  

scatti  

di  

aggressività.  

In  

tali

situazioni   

i   

genitori   

di   

frequente   

reagiscono   

in

maniera  

negativa,  

senza  

catturare  

i  

segnali  

per

mezzo  

dei  

quali  

il  

bimbo  

sollecita  

il  

loro  

sostegno.

Nel     

corso     

della     

frequenza     

a     

scuola,     

una

situazione   

di   

stress   

può   

dare   

origine   

ad   

un

abbassamento         

del         

rendimento,         

bassa

concentrazione,    

iperattività    

e    

distraibilità,    

tali

sintomi   

possono   

essere   

incompresi   

e   

definiti

come   

manifestazione   

di   

una   

condizione   

clinica

specifica  

e  

primaria,  

chiamata  

ADHD  

(Attention

Deficit/Hyperctivity  

Disorder).  

In  

tali  

circostanze  

è

fondamentale   

rivolgersi   

a   

uno   

specialista   

per

eludere diagnosi errate.

Preadolescenza e oltre

L'adolescenza  

è  

una  

fase  

peculiarmente  

intricato

e  

impetuoso  

nel  

corso  

della  

quale  

i  

ragazzi  

sono

alla  

ricerca  

della  

propria  

identità  

e  

delle  

propria

indipendenza.  

Nel  

corso  

di  

tale  

complesso  

lasso

di     

tempo     

conflitti     

intrapsichici     

e     

pressioni

esercitate  

dal  

contesto  

ambientale  

esterno  

fanno

si  

che  

il  

livello  

di  

stress  

del  

ragazzo  

si  

amplifica  

  

in

maniera      

esponenziale.      

In      

tali      

situazioni

l'adolescente    

può    

manifestare    

comportamenti

devianti   

sino   

a   

giungere   

all'abuso   

di   

sostanze

stupefacenti   

e   

alcol.   

In   

differenti   

circostanze,

momenti   

protratti   

di   

stress   

possono   

causare

inoltre maggiore ipersensibilità alla

depressione

.

Bimbi di ogni età

In  

età  

scolastica,  

maggiormente  

nella  

fase  

della

preadolescenza,    

circostanze    

stressanti,    

che    

si

protraggono   

nel   

tempo,   

possono   

far   

insorgere

problemi  

fisici  

come  

fastidi  

addominali,  

cefalea,

dolori  

muscolari,  

astenia,  

insonnia

.  

In  

qualsiasi

situazione   

è   

fondamentale   

non   

trascurare   

tali

sintomi,  

scartando  

eventuali  

origini  

organiche  

e,

se     

un'origine     

specifica     

non     

è     

accertabile,

esaminare  

le  

situazioni  

ambientali  

e  

l'esistenza  

di

eventuali stressors.

La funzione dei genitori

Consentire  

e  

appoggiare  

il  

bimbo  

a  

manifestare  

i

propri   

stati   

d'animo,   

sostenendolo   

a   

capirle   

è

molto     

importante,     

come     

anche     

ascoltare,

 

sprovvisti    

di    

pregiudizi,    

quello    

che    

racconta,

dando   

prova   

di   

essere   

attenti   

e   

disponibili   

in

merito   

ai   

suoi   

dubbi,   

pure   

se   

si   

possiede   

una

differente  

sensazione  

della  

concreta  

consistenza

dei  

possibili  

stressors.  

La  

sensibilità  

all'ascolto  

e

la     

complicità     

emotiva     

danno     

origine     

alle

opportune    

premesse    

    

per    

comprendere    

la

difficoltà   

e   

trovare   

una   

soluzione,   

e   

condurre

rendendo   

complice   

il   

bambino   

nelle   

scelte   

più

appropriate.  

Se  

la  

situazione  

stressante  

è  

critica  

e

non   

presenta   

via   

d'uscita   

o   

se   

è   

tipicamente

denso  

il  

grado  

di  

angoscia,  

ci  

si  

deve  

rivolgere  

ad

uno specialista

.

STUDIO MILANO 3 Riceve su appuntamento DOTT. STEFANO BECAGLI Piazza Marco Polo 1A Basiglio Milano 3 (Palazzo dei Cigni) E’ possibile richiedere un appuntamento ai seguenti contatti: Telefono: 349 3810997 e-mail: info@stefanobecagli.it
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© Copyright Dott. Stefano Becagli - Psicologo Clinico e dello Sport - Riceve in Piazza Marco Polo 1A Basiglio Milano 3 - Tel. 349 3810997 
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